Parla il Gallo

Classe 1993

Scrittore, ma anche appassionato di web designer e social media. Parla il Gallo rappresenta sia il blog di Marco Galletti che i suoi lavori nel mondo del digitale. Il mio approccio si muoverà tra il serissimo mondo professionale e il morbido (ma insidioso) mondo personale

Non viviamo in nessun’epoca: basta periodizzazioni usa e getta

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Quante volte giornalisti, opinionisti e influencer hanno esordito con l’espressione “benvenuti nell’epoca del”? Periodizzare il nostro presente può dare l’impressione di essere abbastanza evoluti; tuttavia mi piacerebbe analizzare gli usi di periodizzazioni passate e ancora più remote.

GLI UMANISTI E IL LATINO MEDIEVALE

Solo con l’avvento della corrente umanista (tra il 300 e il 400), letterati come Leon Battista Alberti e Lorenzo Valla si accorsero che il loro latino era molto diverso da quello praticato ai tempi di Cicerone. In più di un millennio molte cose erano cambiate, tuttavia solo in quel periodo si cominciò a parlare con coscienza del proprio tempo, e per tale occasione venne usato il termine “età di mezzo” (o medioevo).

I MAI ESISTITI BIZANTINI

I romani d’oriente non si sono mai fatti chiamare “bizantini”. Tale termine prende considerazione nel “periodo dei lumi”, dove gli intellettuali “illuminati” coniarono un termine per un impero che non esisteva ormai da più di tre secoli. E’ bene dire che la concettualizzazione dell’impero bizantino serviva a facilitare l’idea della totale rottura tra i romani d’oriente e i romani “classici“; e che sebbene questa considerazione corrisponde a verità assodata, non possiamo non considerare che i presunti bizantini non si sono mai fatti chiamare tali, e quindi la teorizzazione illuminista nasconde un aspetto molto più arbitrario di quanto si creda, aspetto che nei giorni nostri trova molto terreno fertile.

PROTAGONISTI DEL NOSTRO PRESENTE

La periodizzazione dei tempi passati ha messo in mostra notevoli pregi (schematizzare la storia per renderla più facile da apprendere). Tuttavia, potremmo dire lo stesso qualora schematizzassimo anche il nostro presente?

La tendenza che si sta profilando vede molti influencer mediatici richiamare l’attenzione sul nostro tempo come se fosse più speciale di quelli passati. Moltissimi articoli online esordiscono con frasi: “benvenuti nell’era dei social, viviamo in una società individualista ecc…”.

Sebbene possa lusingare sapere che siamo proprio noi i “fortunati” che vivono nella miglior epoca possibile, è bene concentrarci sul lato persuasivo. Convincere il lettore di essere stato catapultato in un mondo che gli è estraneo (magari usando proprio la retorica della società individualista), dà quasi l’idea che la tendenza all’egoismo sia piuttosto recente e oltremodo pericolosa.

Ed ecco qui che l’influencer mediatico, una volta instillato la sensazione di preoccupazione, si profila come la soluzione alla deriva che ha dipinto (usando sia acquerelli realistici e altri decisamente suggestivi).

Conclusioni

Ho voluto usare l’espressione “influencer mediatico” non tanto per parlare della figura di chi fa informazione o di chi si promuove sui social. L’aspetto che ho voluto trattare in questo articolo è l’uso commerciale di narrazioni di questo tipo.

In un futuro molto vicino seguiranno molti articoli di approfondimento


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